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Patch test
Allergologia
Il patch test
Il patch test è un test allergologico utilizzato per determinare se una sostanza specifica provoca infiammazione cutanea su base allergica. Il patch test è indicato in presenza di sospetta dermatite allergica da contatto (DAC) e, in questi casi, aiuta a identificare quali sostanze possono essere la causa della reazione allergica.
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Richiedi l'appuntamentoIn cosa consiste il patch test
Per effettuare il patch test si utilizzano pannelli composti da varie sostanze, dette apteni, potenzialmente responsabili delle dermatiti da contatto. Il pannello più comunemente utilizzato in Italia è quello consigliato dalla Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (pannello SIDAPA).
Fanno parte del pannello molte sostanze comunemente incontrate nella vita di tutti i giorni, quali
- Metalli (nichel, cobalto, potassio bicromato)
- Coloranti (para-fenilen-diammina, disperso blu, disperso rosso)
- Sostanze presenti nei manufatti in gomma (tiuram)
- Nei cosmetici (parabeni)
- Profumi (profumi mix, balsamo del Perù)
- Conservanti (kathon)
- Farmaci (neomicina, benzocaina)
Tutti gli apteni sono disposti in singole cellette di materiale anallergico, fissate su un cerotto (il patch, appunto) che deve essere posizionato sulla cute della parte superiore del dorso. Il cerotto deve essere mantenuto sul dorso, facendo ben attenzione a non farlo staccare per 48-72 ore. È un test assolutamente sicuro ed indolore.
Il dermatologo, trascorso il periodo di tempo prefissato, provvede a rimuovere il patch test ed a documentare la presenza di eventuali lesioni eczematose in corrispondenza di uno o più degli apteni testati, quantificando eritema, edema e vescicolazione e assegnando un + o 4 + a seconda dell’entità. Al termine della lettura, viene consegnato al paziente il referto con il risultato del patch test e le eventuali prescrizioni terapeutiche.
Le precauzioni prima del patch test
È necessario tenere presente che terapie cortisoniche ed immunosoppressive sistemiche (per via orale o iniettiva) o topiche a dosaggi medio/alti e/o per periodi prolungati potrebbero alterare il risultato del test e dovrebbero essere sospese circa 2-3 settimane prima di sottoporsi al patch test. La terapia con antistaminici, al contrario, non interferisce con il risultato del test è può essere mantenuta.
In caso di presenza di folta peluria sarà necessaria la rasatura preventiva del dorso nella zona in cui verrà applicato il patch test.
Domande frequenti
Come devo comportarmi dopo aver applicato il patch test?
È importante prestare attenzione affinché il supporto adesivo non si stacchi dalla cute. Il paziente non dovrà quindi bagnare la schiena e dovrà evitare per quanto possibile l’eccessiva sudorazione (astenersi da attività sportiva, lavori pesanti ed esposizione solare) poiché una volta bagnato il cerotto tende a staccarsi, rendendo impossibile la lettura. Il patch test non viene eseguito nei mesi estivi per ridurre questo tipo di inconvenienti.
Non dovranno essere indossati indumenti elastici/compressivi in corrispondenza dei cerotti, a tal proposito le donne dovranno tenere il reggiseno slacciato per le 24 ore successive all’applicazione del test.
È possibile, soprattutto trascorse 12-24 ore dall’inizio del test, che il paziente possa avvertire fastidio o prurito a livello del dorso; questo può essere dovuto alla reazione eczematosa che si viene a creare nel momento in cui si ha una reazione positiva ad una delle sostanze testate. Tale sintomatologia, comunque, è solitamente di modesta entità.